Da alcuni giorni la notizia circola in rete e sulla carta stampata. Il regista Edoardo Winspeare (quello, per intendersi, di Pizzicata, Sangue Vivo, Il miracolo) ha appena terminato di girare In grazia di Dio, sua ultima fatica cinematografica, e gli abitanti di Giuliano, piccolo paese nel cuore del Salento che ha ospitato le riprese, festeggiano con orgoglio. E per vari motivi.
I giulianesi hanno avuto il piacere di seguire da vicino il lavoro della troupe, ma anche l’onore di prendere parte in prima persona ai “ciak” di Winspeare, e non solo in veste di comparse. In grazia di Dio, infatti, è un film piuttosto originale nella sua costruzione.
Il regista, affiancato dall’amico produttore Alessandro Contessa (che ha firmato anche il successo del simpatico Focaccia Blues), dopo aver definito le partnership di base del progetto – Apulia Film Commission, Banca Popolare Pugliese, Assessorato alle politiche agroalimentari della Regione Puglia – ha proseguito la sua attività di fundraising e realizzato il… PaccoBaratto.
Di cosa si tratta? In poche parole, Winspeare e Contessa hanno convinto gli abitanti di Giuliano e di alcune aziende del territorio di entrare nel progetto In grazia di Dio mettendo a disposizione le loro “materie prime” e creando così il PaccoBaracco. Pasta, vino, conserve, semi di pomodori, cipolle, pomodori ecc… in cambio di servizi, strumenti, scenografie e location.
Una scelta creativa, non c’è che dire, anche sul piano economico e che si adatta perfettamente al tema del film. Un’azienda familiare salentina, quasi tutta al femminile, viene travolta dalla crisi (settore moda); le protagoniste, dopo i primi momenti di sconforto e tensione, decidono di seguire l’idea di Adele: tornare in campagna, a lavorare la terra, e vivere di baratto. In grazia di Dio!
No money? No problem! Potrebbe essere il motto del progetto e forse anche un invito rivolto a molti operatori culturali. Lo so che è difficile… ma a volte bisogna provarci.
E’ il momento: Ciak si baratta!