Tecnologia, arte e cultura: è questo il mix alla base di Learn to Code from an Artist, evento nato dalla collaborazione tra Kitchen Table Coders, gruppo di informatici con la passione per l’apprendimento condiviso (soprattutto in materia di programmazione di codici), e Rhizome, piattaforma online dedicata all’arte contemporanea che usa (anche) la tecnologia come strumento espressivo, e che aggrega una community molto dinamica e propositiva (le iniziative off e online sono all’ordine del giorno).
Learn to Code from an Artist prende il via oggi con un panel di discussione, coordinato da Douglas Rushkoff (autore di Program or Be Programmed: Ten Commands for a Digital Age), dedicato ai nuovi trend di programmazione applicati all’arte; e si conclude domani con un workshop nel corso del quale saranno gli artisti a raccontare la propria esperienza di “utilizzatori di codici”. La sede dei due incontri è il New Museum of Contemporary Art di New York, dove lo staff di Rhizome ha la sua base operativa.
Insegnare a scrivere software è un mestiere d’artista? Negli States sembra proprio di sì. E farlo dentro un museo è la cosa più naturale che ci sia. Niente di rivoluzionario, per carità, basta ricordarsi che:
- un museo è un luogo aperto (più di quanto si pensi) ed è ‘geneticamente’ predisposto all’accoglienza;
- la tecnologia non è un pianeta di freddi e cinici informatici senza altra passione che i numeri;
- l’arte è creatività che diverte, fa sognare, ma è anche un formidabile strumento didattico (non bisognerebbe nenche più ricordarlo!!);
- gli artisti sono sempre più spesso storyteller affascinanti che non amano le solitarie torri di avorio di un tempo;
- la vera cultura è quella che nasce dalla condivisione e dalla fiducia che ogni barriera linguistica, geografica, mentale ecc… vada superata per creare nuovo sviluppo, nuova vita…..